venerdì 12 aprile 2013

I 5 franchi coniati nel 1871 dalla Comune di Parigi

I 5 franchi coniati nel 1871 dalla Comune di ParigiNel 1938 la Repubblica Francese ha emesso un francobollo da 55 centesimi di franco commemorativo di Leon Gambetta, il quale appare occupando a mezzo busto l'intera vignetta. Essendo nato a Cahors il 2 aprile del 1838 il tributo era rivolto al centenario della nascita. Leon Gambetta era figlio di madre francese e di padre commerciante genovese emigrato in Francia. Distintosi negli studi presso il suo paese di nascita, nonostante un incidente che lo rese privo di un occhio conseguì il dottorato in legge a Parigi. Appassionato alla politica si mise presto in evidenza per le sue idee contrarie all'operato di Napoleone III ma allo stesso tempo deciso difensore della Francia durante la guerra franco-prussiana. Guerra che portò la nazione alla disfatta di Sedan, al crollo di Napoleone III ed la famigerato assedio di Parigi di cui Leon Gambetta fu protagonista entrando a pieno titolo nella storia: fu lui a proclamare alla folla in rivolta la fine del bonapartismo e l'istituzione della Repubblica Francese di cui era stato nominato Ministro dell'Interno. Siamo al 4 settembre 1870 e Parigi doveva di li a poco essere accerchiata dall'esercito Prussiano che non trovava più alcuna barriera alla sua avanzata. Il 19 settembre gli uomini del generale Helmuth Karl Bernnhard von Moltke stringevano la capitale francese in una morsa dalla quale uscirà solo attraverso un armistizio concesso il 28 gennaio 1871 al fine di approvare un governo che accettasse le condizioni di pace imposte dalla Prussia. Gambetta era nel frattempo era riuscito a rifugiarsi a Tours attraversando le linee nemiche a bordo di uno di quei palloni aerostatici passati poi alla storia come “Ballons Montès” e che avevano il compito di trasportare la posta fuori dalle mura della capitale. Da Tours riuscì ad emanare, in qualità di Ministro, un decreto che stabiliva l'ineleggibilità di quanti erano compromessi con il passato regime. Ma la maggioranza monarchica aveva già il sopravvento sulle future elezioni e fece in modo di annullare il decreto ed ottennero la maggioranza parlamentare. Il 10 maggio 1871 con la firma del Trattato di Francoforte da parte del parlamento presieduto dal Presidente Adolphe Thiers si pose fine al conflitto se pure la Francia ne uscisse umiliata e derisa. L'accordo impose la perdita dell'Alsazia e della Lorena e misure risarcitorie durissime al punto da essere insopportabili e provocare l' insorgere della popolazione già provata dalla trascorsa guerra e non più incline ad accettare ulteriori sacrifici. Scoppiò la guerra civile e venne proclamata la “Comune di Parigi”. Il 18 marzo il Presidente Thiers fu cacciato dal parlamento ed il 26 fu adottato come simbolo la bandiera rossa. La Comune si reggeva su un consiglio stipendiato con salari uguali a quelli di un operaio che si preoccupò di separare lo Stato da ogni ingerenza clericale, stabilire un istruzione gratuita ed obbligatoria per tutti i cittadini ed eliminare l'esercito permanente in favore del volontariato cittadino. In breve i “comunardi” riuscirono a prendere il controllo della città che nuovamente doveva essere stretta in un nuovo assedio del tutto interno alla nazione. Come atto fondante del nuovo governo fu coniata una moneta da 5 franchi: la moneta francese per antonomasia (anche prima dell'avvento dell'Euro la moneta da 5 franchi continuava ad essere coniata). Alla direzione della Zecca di Parigi Camelinat era succeduto ad Avrial ed insieme all'incisore Albert Barre tentò inizialmente di convincere gli altri “cittadini” a vendere l'argento necessario alla produzione dei 5 franchi ma non trovando giusto riscontro decise di fondere 196 lingotti in deposito presso la Banca di Francia. Modificando il conio già usato nel 1848, nei giorni compresi tra l'11 ed il 23 maggio fu avviata la produzione delle monete da 5 franchi. Il vecchio conio di derivazione settecentesca presentava al dritto un gruppo allegorico formato da due figure femminili allegoriche d “libertà” ed “uguaglianza” fra le quali l'erculea figura maschile rappresentava la “fratellanza”. In alto sulle tre figure presenti nella moneta da 5 franchi inequivocabile è la dicitura “LIBERTE' EGALITE' FRATERNITE'”. Al rovescio il tradizionale incrocio di rami d'olivo e di quercia racchiudono data e valore nominale ed a loro volta vengono compresi nella scritta “REPUBLIQUE FRANCAISE”. Nel contorno è inciso “DIEU PROTEGE LA FRANCE” ma in un carteggio datato 10 maggio 1896 tra il Camelinat ed il suo predecessore Avrial è riportato che in alcune monete da 5 franchi vi è una frase differente: “TRAVAIL – GARANTIE NATIONALE” ovvero “lavoro garanzia per la nazione”. Tali monete da 5 franchi avrebbero tiratura di 10.000 esemplari ma a tutt'oggi nessuna è ancora pervenuta. Se pure Camelinat non tenesse un preciso registro la tiratura complessiva sarebbe stata di 470.000 esemplari di cui 170.000 non mai emessi.

Pubblicato il 6 luglio 2012 su www.noicollezionisti.it
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