domenica 27 aprile 2014

Euro collezione: passione numismatica e momento di riflessione storica

Euro dopo quindici anni ci sono tutti i criteri di un'avviata collezione
Euro : moneta da 2 euroEuro : bandiera europeaCenni di storia e riflessioni Euro non è solo il nome ufficiale di una moneta che ha avuto la pretesa di unificare un enorme mercato valutario come quello dell'Europa: a quindici anni dalla sua nascita questo euro ha cambiato la storia di quasi 400.000.000 di persone e nel bene e nel male merita di essere considerata da un punto di vista numismatico e collezionistico. Innegabile è il ricordo che molti hanno sulle speranze suscitate quando quel 1° gennaio del 2002 entrarono in circolazione queste nuove monete per un breve istante ci si sentì tutti membri di un'enorme nazione: l'Europa. Il nome della nuova moneta era però stato deciso il 16 dicembre del 1995 nel Consiglio Europeo di Madrid. Molti provarono subito con mano l'enorme potenzialità di una moneta spendibile oltre le linee di confine della propria nazione senza dover per ogni minima spesa calcolare un cambio valutario. Altri odiarono subito questa moneta ma non perchè avessero intuito quanto sarebbe poi avvenuto nel futuro: semplicemente perchè stentarono ad adattarsi alla nuova valuta continuando a ragionare in lire o marchi o franchi. Molti altri, ma solo in Italia, non poterono fare a meno di osservare che qualcuno aveva iniziato ad approfittarsi del cambio per arrotondare in modo furbesco e sfacciato ogni prezzo di bene ed ogni costo di servizio. Sicuramente nessuno tra la gente comune si immaginò quanto questo euro avrebbe inciso nelle loro vite future, tanto che oggi ci troviamo tutti ad interrogarci sulle effettive conseguenze che tale moneta ha avuto nell'attuale crisi economica globale. Un grande osservatore dell'economia che si occupa costantemente di numismatica come Giulio Ganganelli, dalle pagine della rivista "Il Giornale della Numismatica" in edicola dal 1° gennaio 2014 analizza due possibili ricette per far uscire l'Italia dalla crisi economica e ad onor del vero sono antitetiche ma entrambe senza soluzione. Una probabilità sarebbe quella di rimanere come nazione all'interno dell'Euro zona ma innalzando i dazi doganali al fine di proteggere la produzione interna. Come giustamente fa osservare l'autore questo scatenerebbe una rappresaglia fra tutti gli stati che porterebbe alla distruzione dell'Euro zona. Altra ricetta sarebbe quella di fuoriuscire dall'Euro zona adottando una nuova moneta svalutata affinchè diventi appetibile l'investimento sul territorio Italiano. Ma anche in questo caso si correrebbe il rischio di un  isolamento speculativo che costringerebbe l'Italia a disintegrare ogni bene pubblico e privato. In breve una soluzione conveniente per far uscire l'Italia dalla crisi non sembra esistere e proprio in ragione della valuta adottata il 1° gennaio 1999, quando Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Irlanda e Paesi Bassi unificarono le loro monetazioni adottando l'euro. Dal 1° gennaio 2002 entrarono quindi in circolazione sul territorio degli stati aderenti le monete e le banconote in euro e in un primo momento per due mesi fu possibile la circolazione di una doppia valuta: gli euro e le monete tradizionali di ogni nazione. Questo periodo ebbe lo scopo di consentire l'abitudine alla nuova moneta ma in Italia non fu sufficiente: abituati ad una moneta debolissima era per noi scontato che avessero vero valore sole le banconote. Già nei primi giorni molti italiani equivocarono sul "resto" di una spesa rinunciando troppo facilmente a quelle monete spicciole che invece tradotte in lire avrebbero avuto cifra considerevole. Per comprendere la situazione basterà ricordare che una moneta in euro da 50 centesimi corrispondeva all'incirca a mille delle vecchie lire che però erano una banconota e non esistevano in moneta se non sommandone alcune. La Finlandia che aveva un problema simile fu molto più accorta e già dal primo gennaio 2002 fece entrare in vigore la legge 890 del 27 ottobre 200 che prevedeva per i pagamenti in contati l'arrotondamento obbligatorio ai 5 centesimi superiori. In questo modo veniva meno sul territorio finlandese, la possibilità di utilizzare monete da 1 e 2 centesimi. Nel 2004 aderirono all'Unione Europea anche Cipro che emetterà le sue prime monete nel 2008, Estonia che le emetterà nel 2011,Malta nel 2008, la Slovacchia nel 2009 e poi la Lettonia, la Lituania, la Polonia, la Repubblica Ceca e l'Ungheria. Questo determinò non solo l'aumento del territorio in cui è possibile far circolare la moneta unica ma anche l'inclusione nell'ovest di paesi che erano legati più alla politica dell'ex Unione Sovietica che non alle tradizionali politiche dell'Europa dell'Ovest. Ciò nonostante il 29 ottobre i paesi aderenti all'Unione Europea firmano a Roma la prima Costituzione Europea. Questo importantissimo atto non trova però il giusto favore del popolo europeo che inizia a vedere all'Europa come ad un'istituzione lontana dagli effettivi bisogni quotidiani. Nel 2005 anche il Belgio decide di seguire l'esempio della Finlandia ed impone per i pagamenti in contanti l'arrotondamento ai 5 centesimi superiori. Il 13 dicembre 2007 i Paesi dell'Unione firmano a Lisbona i nuovi trattati che sostituiscono la precedente Costituzione Europea e questo nuovo atto rende ancora più lontana l'Europa dagli Europei che hanno ormai la netta percezione di un'Europa burocratica ma non reale. La disparità del diritto tra i vari popoli dell'Unione è pressante e palpabile e non solo per una più o meno disponibilità di reddito in euro ma sopratutto nel diverso rapporto tra cittadino ed istituzione.  L'irrisolvibile crisi economica globale  e la necessità di assoggettare i bilanci dello stato ai rigidi criteri imposti dall'Europa costringono i paesi del Mediterraneo ad imporre grossi sacrifici ai propri cittadini innalzando pericolosamente il prelievo fiscale. La fabbrica di euro monete  Tutte le monete sono prodotte dalle zecche dello Stato emittente appartenente all'Unione Europea. Le monete in euro hanno una parte comune corrispondente al rovescio: i paesi aderenti non possono modificare questa parte scelta per selezione nel 1997. Numericamente le monete sono otto con seguenti valute: 1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi più due monete da 1 e 2 euro. Su tutti i rovesci sono presenti in vario modo le carte geografiche dell'Europa accompagnate da 12 stelle a simboleggiare i paesi fondatori. Al dritto sono invece presenti vari disegni scelti dal paese emittente. Le moneta da 2 euro e quelle da 1 euro sono composte da due metalli e vengono per questo anche dette "bimetalliche". La parte esterna è composta da una lega di Rame e Nichel mentre quella interna da strati di Nichel ed Ottone. Gli euro da 50, 20 e 10 centesimi sono composti di una lega chiamata "Nordic Gold" e formata da 89 parti di rame, 5 parti di alluminio, 5 parti di zinco e una parte di stagno. Le monete da 5, 2 e 1 centesimo sono in acciaio ricoperto di rame. Le dimensioni ed il peso di ogni moneta varia come nella tabella seguente:
  • 2 euro = diametro 25,75 mm - spessore 2,33 mm - peso g. 8,50
  • 1 euro = diametro 23,25 mm - spessore 2,24 mm - peso g. 7,50
  • 50 centesimi = diametro 24,25 mm - spessore 2,37 mm - peso g. 7,80
  • 20 centesimi = diametro 5,74 mm - spessore 2,10 mm - peso g. 5,74
  • 10 centesimi = diametro 4,10 mm - spessore 1,89 mm - peso g. 4,10
  • 5 centesimi = diametro 3,92 mm - spessore 1,62 mm - peso g. 3,92
  • 2 centesimi = diametro 3,06 mm - spessore 1,62 mm - peso g. 3,06
  • 1 centesimo = diametro 2,30 mm - spessore 1,62 mm - peso g. 2,30
Per i disegni presenti sul dritto non vi è stata una procedura di scelta univoca ma ogni paese ha adottato propri criteri: mentre l'Italia e la Germania si sono servita di una commissione tecnica nominata dal proprio governo, la Slovenia ha indetto un concorso aperto a tutti i cittadini, la Slovacchia ha delegato la scelta alla propria Banca Nazionale, la Francia ha indetto una selezione presieduta dal Ministro dell'Economia, l'Irlanda ha fatto scegliere il soggetto direttamente al proprio governo e via di seguito. La collezione delle monete da 2 euro ordinarie di circolazione
 Euro : moneta austriaca  Euro : moneta belga
Austria Busto di Bertha von Suttner Belgio primo tipo Effigie di Re Alberto II
 Euro : moneta belga  Euro : moneta cipriota
Belgio secondo tipo Effigie di Re Alberto II  Cipro idolo del 3000 a.C.
 Euro : Vaticano  Euro : Vaticano
Vaticano Papa Giovanni Paolo II Vaticano Sede Vacante
 Euro : Vaticano  Euro : Estonia
Vaticano Papa Benedetto XVI Estonia Carta geografica dell'Estonia
 Euro : Finlandia  Euro : Francia
Finlandia Bacca di lampone artico Francia Allegoria della vita
 Euro Germania  Euro Grecia
Germania Aquila federale Grecia Mosaico di Sparta
 Euro Irlanda  Euro Lettonia
Irlanda Arpa celtica Lettonia Fanciulla lettone
 Euro Lussemburgo  Euro Malta
Lussemburgo Profilo del Granduca Enrico Malta Croce di Malta 
 Euro Paesi Bassi  Euro Portogallo
Olanda Profilo della Regina Beatrice Portogallo Stemma araldico del Re
 Euro Monaco  Euro Monaco
Monaco Effigie di Ranieri III  Monaco Effigie di Alberto II
 Euro San Marino  Euro Slovacchia
San Marino Palazzo del Governo Slovacchia Croce patriarcale
 2 euro slovenia  Euro Spagna
Slovenia Profilo di France Preseren Spagna primo tipo Effigie di Re Juan Carlos
 Euro Spagna
Spagna secondo tipo Effigie di Re Juan Carlos


Pubblicato il 5 febbraio 2014 su www.noicollezionisti.it 
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